Usi l’asciugatrice? Ecco la temperatura reale a cui asciuga e se rovina i capi

L’utilizzo dell’asciugatrice si sta diffondendo sempre di più nelle case italiane grazie alla comodità che offre, permettendo di ottenere vestiti asciutti in tempi rapidi e superando i limiti climatici delle diverse stagioni. Tuttavia, molti utenti si chiedono a quale temperatura reale avvenga l’asciugatura e se questo processo possa effettivamente danneggiare i propri capi, specialmente quelli più delicati.

Come funziona realmente l’asciugatrice: temperature e cicli

Le asciugatrici, sia domestiche che industriali, lavorano secondo precisi programmi che regolano la temperatura in base al tipo di tessuto inserito nel cestello. La temperatura effettiva a cui avviene l’asciugatura può variare sensibilmente:

  • Cotone e lino: tra i 70°C e i 90°C, ideali per lenzuola, asciugamani e biancheria corposa. Temperature più elevate possono causare restringimento del cotone e indurimento del lino, mentre impostazioni troppo basse prolungano l’asciugatura e non sempre risultano efficaci.
  • Misto cotone/poliestere: ciclo suggerito tra i 60°C e i 70°C. Temperature eccessivamente alte possono deformare le fibre sintetiche mentre temperature basse possono lasciare i capi umidi e particolarmente sgualciti.
  • Poliestere e tessuti sintetici: ciclo delicato, in genere tra i 50°C e i 60°C, per evitare alterazioni nella struttura delle fibre. Il poliestere esposto al calore elevato può perdere morbidezza e resistenza, subendo una vera e propria deformazione.

Questi range fanno riferimento ai programmi standard delle asciugatrici più moderne e si rifanno anche alle indicazioni simboliche presenti sulle etichette degli abiti. Infatti, un cerchio con un punto suggerisce asciugatura delicata a bassa temperatura (sotto 60°C), mentre due punti indicano temperatura media (fino a 80°C).

Il rapporto tra asciugatrice e usura dei capi

Il timore che l’asciugatrice rovini i vestiti nasce principalmente da esperienze negative legate a un utilizzo scorretto o ad apparecchi più datati, privi di programmi dedicati ai diversi materiali. In realtà, selezionando cicli e temperature adeguate in base alla natura dei tessuti, il rischio di danneggiare l’abbigliamento si riduce drasticamente.
I principali problemi che si possono verificare, usandola impropriamente, sono:

  • Restringimento dei tessuti naturali come cotone e lana, spesso legato all’eccessivo calore o a programmi troppo lunghi.
  • Perdita di forma o deformazione delle fibre sintetiche, come il poliestere, se sottoposte costantemente a temperature elevate.
  • Usura accentuata nei capi fragili, pizzi, lingerie, seta e tutti quei materiali che sulle etichette riportano il simbolo del divieto di asciugatura a tamburo.
  • Rottura delle cuciture o perdita di elasticità negli indumenti tecnici se si ignorano le prescrizioni di lavaggio e asciugatura.

La regola d’oro è leggere attentamente le etichette dei capi prima di inserirli nell’asciugatrice: solo così è possibile scegliere il programma più idoneo e ridurre lo stress termico sulle fibre.

Consigli pratici per mantenere i capi come nuovi

Un utilizzo attento dell’asciugatrice permette di ottenere un bucato perfettamente asciutto senza sacrificare la qualità dei tessuti. Ecco alcune pratiche raccomandate dagli esperti del settore e dalle associazioni dei consumatori:

  • Selezionare solo i capi adatti indicando sull’etichetta la compatibilità con l’asciugatura a tamburo. Se il capo è delicato o contiene inserti particolari, prediligere il ciclo a bassa temperatura.
  • Evitare il sovraccarico del cestello: riduce la circolazione dell’aria, prolunga i tempi e può causare usura accelerata delle fibre.
  • Non impostare sempre il programma standard: le moderne asciugatrici riconoscono vari materiali e offrono impostazioni su misura (lana, sintetici, piumini). Utilizzare i cicli specifici per ogni categoria.
  • Introdurre palline da tennis pulite nel cestello quando si asciugano piumini e giacche imbottite: aiuta a mantenere la sofficità e a evitare che la piuma si ammassi.
  • Rispettare la manutenzione dell’elettrodomestico: pulire regolarmente il filtro della lanugine e controllare il condensatore per assicurare una ventilazione efficace e mantenere l’efficienza energetica.

Va sottolineato che temperature troppo elevate sono tra i principali fattori di rischio per il danneggiamento degli indumenti. I programmi a bassa temperatura (<60°C) per i capi delicati sono generalmente sicuri, mentre per jeans, spugne e cotone robusto si possono impiegare cicli a temperatura elevata, sempre seguendo le indicazioni residue sui cartellini dei vestiti.

Quando è meglio evitare l’asciugatrice e alternative

Alcuni materiali non dovrebbero mai essere asciugati in asciugatrice. Tra questi:

  • Seta e tessuti lucidi;
  • Lana purissima e cashmere senza programmazione specifica;
  • Abiti con inserti, decorazioni plastiche o ricami delicati;
  • Scarpe e borse, anche quelle in tessuto: il calore può sciogliere le colle interne e deformare la struttura;
  • Piumini non lavabili a tamburo o privi di indicazione compatibilità.

Per questi capi, meglio affidarsi all’asciugatura naturale all’aria, preferibilmente su una superficie piana e lontano dalla luce diretta del sole per prevenire alterazioni del colore o della fibra.
Per chi desidera prendersi particolare cura dei capi in lana e seta, esistono programmi wool/silk su alcune asciugatrici di ultima generazione, che lavorano a basse temperature e ridotti tempi di ciclo. È sempre consigliabile, però, effettuare un test preliminare su un capo poco importante prima di procedere con il resto del bucato.

L’asciugatrice, dunque, non rovina automaticamente i capi se gestita correttamente e utilizzata con consapevolezza delle esigenze dei diversi materiali. La sicurezza nell’asciugatura dipende dall’attenzione con cui si seguono le raccomandazioni delle etichette e si impostano i programmi più adeguati. Con questi accorgimenti, è possibile ottenere il massimo da questo elettrodomestico, risparmiando tempo e mantenendo il guardaroba in ottima forma per lungo tempo.

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