Vinci al superenalotto? Ecco la cifra sorprendente che incassa il tabaccaio

Quando si parla di vincite milionarie al SuperEnalotto, uno degli aspetti che più incuriosiscono è la quota che viene riconosciuta alla tabaccheria o ricevitoria presso cui viene giocata la schedina vincente. Infatti, oltre al clamoroso jackpot che può cambiare la vita al fortunato vincitore, esiste un guadagno – spesso sorprendente ma regolato rigorosamente – che spetta anche all’esercente. Analizzare quanto effettivamente incassa il tabaccaio e come viene calcolata questa somma permette di comprendere meglio il funzionamento della filiera del gioco in Italia e le dinamiche che regolano la distribuzione delle vincite.

La percentuale riconosciuta agli esercenti: dati ufficiali

L’attività di vendita delle schedine del SuperEnalotto viene remunerata dallo Stato attraverso una commissione riconosciuta su ogni giocata venduta. Tale commissione, secondo gli ultimi dati disponibili, ammonta a 0,80 euro ogni 10 euro giocati. Questo significa che l’utile dell’esercente va a variare proporzionalmente in base al volume delle giocate vendute nella propria attività, e, in caso di una vincita, la somma viene determinata proprio da questo meccanismo indipendentemente dall’esito della singola giocata. Per i SuperEnalotto e lotterie simili, la commissione su una singola schedina da dieci euro è di 80 centesimi, mentre per un Gratta e Vinci dello stesso importo, ad esempio, la commissione è identica .

Questa commissione si applica per ogni giocata, e non per l’importo vinto. Dunque, anche in caso di vincite record, il guadagno diretto generato dalla vincita non subisce impennate incredibili, ma resta legato alle regole stabilite dalle concessioni di gioco. Tuttavia, quando la fortuna bussa alla porta della ricevitoria, l’attività può beneficiare di una maggiore visibilità, l’interesse mediatico e un aumento delle giocate nei giorni successivi, con ciò che ne consegue dal punto di vista economico.

La commissione extra sulla vincita: mito o realtà?

Molte persone, erroneamente, pensano che il tabaccaio che “vende il 6” al SuperEnalotto riceva una percentuale sulla vincita, ad esempio il famoso 1%. In realtà, questa pratica, più comune in altri Paesi o per specifici giochi, non è prevista dalla normativa italiana per il SuperEnalotto. Esiste invece una commissione di vendita, come descritto, e in alcuni casi – a seconda di campagne o iniziative di marketing specifiche – possono esserci premi ulteriori per l’esercente, come gratifiche simboliche o buoni, ma si tratta di bonus eccezionali e non della regola.

Nel caso di grandi vincite, l’esercente può quindi trovarsi improvvisamente alla ribalta, attirato da radio, tv e giornalisti, senza tuttavia veder crescere sensibilmente i propri introiti da parte di Sisal o dello Stato, se non grazie alla maggiore affluenza e fidelizzazione della clientela. Il vero vantaggio economico per il titolare della ricevitoria, oltre alla commissione standard sulle giocate, deriva dunque dall’effetto indotto sul volume d’affari successivo alla vincita.

I casi più eclatanti e l’impatto sui titolari delle ricevitorie

La storia recente del SuperEnalotto è costellata di vincite milionarie che hanno spesso attirato l’attenzione non solo sui giocatori, ma anche sulla ricevitoria fortunata. Ad esempio, nel marzo 2025 un “sei” da 88 milioni centrato a Roma ha acceso i riflettori sull’attività in cui la giocata vincente era stata registrata. Il titolare, intervistato dai media, ha chiarito come funziona l’incasso effettivo: su una schedina da 10 euro, la ricevitoria guadagna 80 centesimi, quindi, anche in presenza di una vincita da milioni, l’incasso diretto resta molto limitato .

È tuttavia innegabile che l’impatto della vincita su una ricevitoria può essere molto maggiore dal punto di vista della reputazione, con clienti che si recano appositamente negli esercizi baciati dalla sorte per tentare la fortuna. Questo effetto trainante, spesso confermato da dati sui volumi delle giocate nei giorni successivi alle grandi vincite, rappresenta un vero valore aggiunto per l’attività. Non mancano, inoltre, le curiosità legate ai tabaccai protagonisti, che vengono intervistati da giornali e televisioni, diventando per qualche tempo quasi dei personaggi pubblici locali .

I dettagli della riscossione e il ruolo dell’esercente

Una volta che un giocatore centra il 6 o un’altra combinazione milionaria, la procedura per riscuotere la vincita prevede che ci si rechi negli uffici territoriali di Sisal o in banca con la ricevuta originale. Il tabaccaio non ha dunque alcun ruolo nella distribuzione della vincita: il suo compito termina con la convalida della schedina. A differenza di altri giochi o lotterie istantanee, dove l’esercente è coinvolto anche nell’erogazione delle vincite minori, qui la struttura del gioco tutela la privacy e la sicurezza del vincitore, che spesso sceglie di mantenere l’anonimato .

Ciò non toglie che, per la ricevitoria, ospitare una vincita così importante rappresenti una prestigiosa credenziale che può essere utilizzata nella comunicazione e nel marketing dell’attività, talora con l’affissione di cartelloni o targhe commemorative, sempre nel rispetto delle regole sulla pubblicità del gioco d’azzardo vigenti in Italia.

Considerazioni finali sull’indotto per le tabaccherie

Riassumendo, quanto incassa il tabaccaio in caso di vincita al SuperEnalotto? Si tratta di una cifra determinata da una commissione fissa: 8% per ogni 10 euro di giocata venduta, senza variazioni legate al valore del premio vinto dal giocatore. Non sono previste percentuali aggiuntive sulla vincita, salvo situazioni occasionali e promozioni specifiche. Tuttavia, il fenomeno del “tabacchi fortunato” porta quasi sempre a una ricaduta positiva in termini di affluenza e notorietà, che pur non traducendosi in incassi automatici milionari può, nel medio periodo, favorire la crescita e la fidelizzazione della clientela.

Va ricordato che nel sistema italiano del gioco pubblico, i meccanismi di distribuzione delle vincite e delle commissioni sono soggetti a norme molto stringenti, con l’obiettivo di garantire trasparenza, sicurezza e tutela per gli utenti e gli esercenti. Il valore reale per il tabaccaio, quando la fortuna bussa alla sua porta, non è quindi tanto nella cifra diretta incassata quanto nella possibilità di scrivere una pagina di storia, attirare nuovi clienti e consolidare il proprio ruolo nel tessuto sociale ed economico del territorio.

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